Compensi amministratori, l’annosa questione pare allargarsi alle consulenze

02 agosto 2024

Con le ordinanze della Corte di Cassazione n. 20591 e 20613 del 24 luglio 2024, si rispolvera la nota e consolidata questione circa la necessità di una previsione statutaria piuttosto che una preventiva delibera assembleare con specifica determinazione degli importi affinché il compenso corrisposto agli amministratori possa essere considerato fiscalmente deducibile; pertanto nulla di nuovo per tale aspetto che però, con le ordinanze citate sembra allargarsi (inspiegabilmente) alle consulenze prestate dai medesimi amministratori al di fuori della specifica carica. La suprema Corte, infatti, superando anche l’eventuale tema di un contratto simulato (forse unica strada condivisibile), ha statuito che il trattamento di cui in precedenza è riservato ai compensi corrisposti a qualunque titolo agli amministratori di società di capitali secondo le disposizioni del codice civile. 

Trattasi sicuramente di una portata sin troppo innovativa quanto estensiva e non condivisibile laddove in presenza di contratti non simulati, il singolo amministratore presti servizi di consulenza non afferenti la carica e riguardanti specifiche competenze che non avrebbero incontrato tale limitazione qualora affidate a professionisti non investiti della carica di amministratore.

Dr. Giuseppe Lobascio

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